Descrizione
Nel clima oppressivo di una guerra incessante, quattro donne sperimentano la difficile arte della sopravvivenza.
Durante gli ultimi giorni della guerra civile che ha sconvolto il Libano tra il 1975 e il 1991, quattro donne condividono le loro esperienze di vita in un edificio di Beirut.
Dall’intreccio delle loro storie emerge la complessità di un conflitto che vede fronteggiarsi drusi, cristiani e musulmani, prima uniti da una storia comune e ora ferocemente nemici. Legami di amore e di amicizia, rapporti familiari e di buon vicinato vengono definitivamente spezzati quando la percezione dell’altro è deformata dalle barriere erette dalla guerra in Libano.
Specchio dell’assurdità del conflitto è Beirut. La capitale è divisa in due da posti di blocco e barricate che le protagoniste del romanzo si ostinano ad attraversare, con la volontà di ribellarsi a ogni costo alla forza bruta, alla violenza che invade le strade, le case, le vite di ognuno.
Con sguardo “femminile” Iman Humaydan Younes riflette sulla responsabilità collettiva di un’intera popolazione che ha lasciato che fosse l’odio a prendere il sopravvento su ogni tentativo di mediazione.
“Il ritmo rapido, scattante e a volte telegrafico della prosa sembra riprodurre raffiche di proiettili e bombe, facendo rivivere la disperazione della guerra, ma anche l’occasionale apparizione della bellezza”.
Multicultural Review
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laura conti –
Un libro triste ma scritto benissimo