Descrizione
Sullo sfondo dell’ambiente malavitoso della Riviera di Ponente, il conflitto mai sopito tra partigiani e fascisti.
In una città di mare della Liguria, “tetra persino sotto il sole”, si intrecciano storie in bilico tra un presente abietto e un passato difficile da decifrare. A raccontarle è Sandra, una giovane donna dai tratti androgini e dai modi bruschi, gravata da un carico ingombrante di misteriose vicende familiari che alimentano il suo arrabbiato mal di vivere.
Il 25 aprile, giorno della Liberazione, Sandra riceve una busta contenente una pillola rossa: “Medicina per la memoria” è scritto nella lettera anonima che l’accompagna. Da qui la sonnacchiosa vita di Sandra si anima di pedinamenti, irruzioni in casa e intimidazioni, in un crescendo di eventi enigmatici che ruotano attorno al padre, fuggito da tempo in Provenza, e al nonno materno, un vicepodestà fascista rimasto vittima di uno strano incidente.
Mentre Sandra scava nel passato della sua famiglia e della sua terra per capire ciò che le accade, si trova sempre più immersa in un ambiente magmatico e intrigante. Ex partigiani ed ex repubblichini, balordi malavitosi e trafficoni in colletto bianco, sono tutti a caccia di un tesoro nascosto per il quale sono disposti a uccidere e a morire.
I giorni in fila è un romanzo che affianca un affascinante intreccio noir a una riflessione sottotraccia sull’avidità e sulla memoria, in cui la seconda può rappresentare un salutare antidoto alla prima.
“Uno scrittore che sarebbe piaciuto a Osvaldo Soriano”.
Il Fatto Quotidiano
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