Descrizione
Un anno nella scuola degli stranieri, un giovane insegnante di italiano alla prova con studenti difficili, una lezione sui pregiudizi.
Chi sono e cosa cercano i tanti stranieri, adolescenti “complicati” o semplici adulti che approdano nei CPIA (le scuole degli adulti)? Che cosa vi portano, che cosa vi lasciano? Se già conoscete la risposta a queste domande, questo libro non fa per voi. Se invece pensate di conoscerla, allora questo è il vostro libro. Purché siate disposti a metterla in discussione.
Questo è un libro che combatte contro molti pregiudizi, dando voce – una voce ironica, scanzonata ma sempre critica – a tanti personaggi che non siamo abituati ad ascoltare: per differenza di linguaggio, o per indifferenza nell’ascolto. È un libro composto da tante storie che fanno riflettere, e da alcune riflessioni che vorrebbero modificare la storia, se non quella con la maiuscola, almeno quelle personali dei tanti studenti che ogni anno attraversano un CPIA: la vivace indolenza di Ibrahim, la poesia silenziosa di Harmann, la profondità degli occhi di Maryam. Tutti studenti non rotondi né quadrati, ovviamente: ma a zigzag.
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